milanchamp
2020-03-04 15:15:13 UTC
Sono appena tornato da una bella vacanza alle Caymans (che consiglio vivamente!), solo in parte guastata da alcune disavventure patite durante il viaggio che mi hanno portato a fare alcune riflessioni.
Ho sempre adorato viaggiare, potrei dire che è il mio chiodo fisso perché passo molte giornate ad organizzarmi vacanze più o meno lunghe facendo varie ricerche per ottimizzare tempo e denaro e vedere il meglio che ci offre il pianeta. Ma da un po’ di anni il fascino e l’emozione del viaggio sono sempre più offuscati da tanti fastidi che mi risultano sempre più indigesti e irritanti.
Vi faccio un elenco di quello che ho vissuto negli ultimi 3 viaggi:
Viaggio alle Bahamas: volo di andata Milano/Amsterdam cancellato per neve e perdita della coincidenza per Atlanta. Volo di ritorno in ritardo di 10 ore e smarrimento bagaglio, che mi viene recapitato dopo 3 giorni. La compagnia mi respinge la richiesta di risarcimento danni e il rimborso della notte in hotel prepagata e non usufruita ad Atlanta, nonché delle spese per metro e deposito bagagli a New York (scalo non previsto). Mi tocca fare ricorso legale e ottengo pieno ristoro di tutto.
Volo Milano/Amsterdam cancellato per vento 23 ore prima della partenza (!), con check in già effettuato e carta di imbarco stampata. La compagnia mi respinge la richiesta di risarcimento danni e il rimborso delle spese di trasferimento per l’aeroporto (biglietti bus a/r già comprati) e del noleggio auto ad Amsterdam. Faccio ricorso legale e sono in attesa della sentenza del giudice di pace.
Viaggio a Grand Cayman: i bagagli di entrambi i passeggeri restano a Miami e ci vengono recapitati a destinazione 25 ore dopo. In pratica restiamo un giorno e una notte interi in vacanza senza avere indumenti di ricambio, né tantomeno il necessario per andare in spiaggia (avevo messo nel bagaglio a mano il costume per precauzione, ma niente ciabatte e telo mare!). Ho inoltrato richiesta di risarcimento danni e rimborso spese, ma già immagino la risposta e quindi mi attiverò per l’ennesimo contenzioso legale (che ovviamente vincerò! 😊)
Morale: l’ultimo mio viaggio senza imprevisti risale ormai a parecchio tempo fa. Colpa della sfiga? Io penso piuttosto che sia colpa soprattutto della esasperata corsa al profitto delle compagnie aeree, che cercano ormai di spremere i passeggeri quanto più possibile risparmiando su tutto, qualità dei servizi di terra compresi. Basti pensare all’introduzione del costo dei bagagli in stiva anche sulle tratte lunghe; ai posti prenotabili solo a pagamento fino al giorno della partenza (quelli che rimangono..); al costo dei servizi di bordo anche sulle tratte brevi di collegamento all’hub di riferimento; alla restrizione dello spazio di seduta dei passeggeri, e addirittura alla riduzione dei bagni per guadagnare posti a disposizione in più! Sull’aereo per Miami targato Iberia c’era un solo bagno in fondo e 2 a metà cabina, per quasi 300 passeggeri!
Una volta si diceva che il viaggio di trasferimento faceva già parte della vacanza. Io ora lo vedo solo come una faticosa scalata verso la cima tanto agognata. Perché poi, si sa, una volta arrivati alla meta, il viaggio vero e proprio in posti lontani regala ancora tante impagabili emozioni. Ma a che prezzo!
Voi che ne pensate?
Ho sempre adorato viaggiare, potrei dire che è il mio chiodo fisso perché passo molte giornate ad organizzarmi vacanze più o meno lunghe facendo varie ricerche per ottimizzare tempo e denaro e vedere il meglio che ci offre il pianeta. Ma da un po’ di anni il fascino e l’emozione del viaggio sono sempre più offuscati da tanti fastidi che mi risultano sempre più indigesti e irritanti.
Vi faccio un elenco di quello che ho vissuto negli ultimi 3 viaggi:
Viaggio alle Bahamas: volo di andata Milano/Amsterdam cancellato per neve e perdita della coincidenza per Atlanta. Volo di ritorno in ritardo di 10 ore e smarrimento bagaglio, che mi viene recapitato dopo 3 giorni. La compagnia mi respinge la richiesta di risarcimento danni e il rimborso della notte in hotel prepagata e non usufruita ad Atlanta, nonché delle spese per metro e deposito bagagli a New York (scalo non previsto). Mi tocca fare ricorso legale e ottengo pieno ristoro di tutto.
Volo Milano/Amsterdam cancellato per vento 23 ore prima della partenza (!), con check in già effettuato e carta di imbarco stampata. La compagnia mi respinge la richiesta di risarcimento danni e il rimborso delle spese di trasferimento per l’aeroporto (biglietti bus a/r già comprati) e del noleggio auto ad Amsterdam. Faccio ricorso legale e sono in attesa della sentenza del giudice di pace.
Viaggio a Grand Cayman: i bagagli di entrambi i passeggeri restano a Miami e ci vengono recapitati a destinazione 25 ore dopo. In pratica restiamo un giorno e una notte interi in vacanza senza avere indumenti di ricambio, né tantomeno il necessario per andare in spiaggia (avevo messo nel bagaglio a mano il costume per precauzione, ma niente ciabatte e telo mare!). Ho inoltrato richiesta di risarcimento danni e rimborso spese, ma già immagino la risposta e quindi mi attiverò per l’ennesimo contenzioso legale (che ovviamente vincerò! 😊)
Morale: l’ultimo mio viaggio senza imprevisti risale ormai a parecchio tempo fa. Colpa della sfiga? Io penso piuttosto che sia colpa soprattutto della esasperata corsa al profitto delle compagnie aeree, che cercano ormai di spremere i passeggeri quanto più possibile risparmiando su tutto, qualità dei servizi di terra compresi. Basti pensare all’introduzione del costo dei bagagli in stiva anche sulle tratte lunghe; ai posti prenotabili solo a pagamento fino al giorno della partenza (quelli che rimangono..); al costo dei servizi di bordo anche sulle tratte brevi di collegamento all’hub di riferimento; alla restrizione dello spazio di seduta dei passeggeri, e addirittura alla riduzione dei bagni per guadagnare posti a disposizione in più! Sull’aereo per Miami targato Iberia c’era un solo bagno in fondo e 2 a metà cabina, per quasi 300 passeggeri!
Una volta si diceva che il viaggio di trasferimento faceva già parte della vacanza. Io ora lo vedo solo come una faticosa scalata verso la cima tanto agognata. Perché poi, si sa, una volta arrivati alla meta, il viaggio vero e proprio in posti lontani regala ancora tante impagabili emozioni. Ma a che prezzo!
Voi che ne pensate?